Internet e la valenza del Lei

Avrei dovuto prestare più attenzione al "tutto & subito" che mi si è spalancato al semplice acquisto di un portatile ed un abbonamento internet, nemmeno dieci anni fa. All’inizio era quasi un gioco da fare vedere ali amici che mi venivano a trovare. Un’enciclopedia onniscente della cui veridicità nemmeno si sospettava, all’inizio. Poi mi sono fatta il pelo, ho imparato, qualche volta anche a mie spese, a dubitare dei contenuti, della buona fede dei surfisti di web, (Zimona mi diceva, nel lontano ’98, "I surf the net very well", oh yeahh), ma sulle comunicazioni più "personali" sono sempre un po’ naiif, lo ammetto.

cassetta Riflettendo proprio sulle modalità dello scambio di e-mail e sulle recenti gaffes in cui sono incorsa ho preso una decisione, o meglio una direzione che voglio fermamente applicare al futuro prossimo.

Oggi scrivere una e-mail ad un personaggio stimato (lasciamo perdere la parola "famoso",che ormai ha connotazioni che non ne individuano l’importanza, assoluta o anche solo relativa al mio interesse personale) è facile, ancor più facile può risultare ottenere risposta ed iniziare un carteggio, magari anche breve ma comunque un contatto che non si ferma al tentativo inevaso.simboli_internet

Il guaio vero e proprio si manifesta quando il personaggio lo raggiungi o ti raggiunge per caso, magari ti scrive due righe di apprezzamento perchè ha letto qualcosa sul tuo blog e tu lo prendi per un attaccabottone, non gli rispondi nemmeno. Poi per caso trovi un articolo su un quotidiano e c’é in calce un nome e cognome che ti ricorda qualcosa. Ci pensi un attimo e… L’attaccabottone, accidenti. "Ed io che non gli ho nemmeno risposto".

Ancora, inizi a corrispondere con qualcuno che ti piace per una sorta di "affinità elettiva" anche solo apparente ma di certo attraente. Questo ti scrive, en passant, che è un giornalista, o perché no un attore, un diplomatico, un politico (è capitato a una mia amica, giuro) un calciatore (no, questa no, dai…). Ecco, lì inizi a sentirti un po’ deficiente.

Non che io disprezzi la persona comune col mestiere comune o metta su un piedistallo certe professioni piuttosto che altre, per carità. Ma vogliamo mettere la faciloneria con cui tutte le comunicazioni rischiano di appiattirsi in questo marasma mediatico di caselle di posta elettroniche, busidove la "Barby" amica dell’asilo che manda la ricetta del paté si colloca subito prima del "Busi" scrittore residente in quel ridente paesino i Montichiari, Brescia, dove un giorno organizzerai una spedizione che nemmeno le tue amiche a Correggio per Ligabue si sono spinte a tanto?

Io, per me, ho deciso.

D’ora in poi risponderò a tutte le mail a colpi di Lei. Rispolvererò il mio vecchio libro di lettere commerciali e di cortesie per i corrispondenti. Non solo perchè non mi sono mai sognata di salutare un cliente che entra nel mio ufficio a colpi di "tu", neppure quello neopatentato con i capelli a cresta oppure l’extracomunitario che fa fatica a dare del lei (io non faccio fatica, e l’educazione non è mai troppa). Non solo per questo, ma anche perchè a me piace, dà gusto, oltre senso di rispetto, dare del Lei. E poi, facendo così, sarò pronta a interloquire con Monsignor Diabolus, il mio adorato, se dovesse finirmi in casella e superare fortunosamente il mio antispam cannibale che magari gli piacerebbe pure.

17.10.2006

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2 commenti su “Internet e la valenza del Lei

  1. il lei non l’ho mai apprezzato, troppo atrefatto e inutile…

    al limite avev aun senso il classico, romantico e vampirico voi 😉

  2. Ok, vada per il Lei.

    Ma a chiunque davvero, non solo a chi indossa una “divisa”, che sia la maschera dell’attore o del politico o giornalista di turno.

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